La Sala del Consiglio dei X del Palazzo Ducale di Venezia era destinata a ospitare riunioni segrete su questioni delicate come la tranquillità e la prosperità nazionale, l’ordine pubblico e la moralità, la punizione dei crimini commessi da prigionieri politici e nobili, la morale e le maniere dei cittadini.
Scopriamo insieme storia, architettura e opere contenute all’interno della Sala del Consiglio dei Dieci del Palazzo dei Dogi di Venezia.
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Indice dei contenuti
Sala del Consiglio dei X di Palazzo Ducale: storia
Questa sala era destinata a ospitare le riunioni segrete su questioni delicate come la tranquillità e la prosperità nazionale, l’ordine pubblico e la moralità, la punizione dei crimini commessi da prigionieri politici e nobili, la morale e le maniere dei cittadini.
Si chiama in questo modo perchè la commissione era composta da un comitato di dieci persone, un piccolo consiglio e una commissione composta da almeno un avogador del comun. Per raggiungere i suoi obiettivi, il consiglio poteva anche ricorrere alla tortura.
Chi era il consiglio dei Dieci di Venezia?
Il Consiglio dei X era una magistratura speciale veneziana, composta da dieci membri. Istituita nell’anno 1310, questa aveva il compito di perseguire e punire gli autori e i complici della congiura di Baiamonte Tiepolo.
Inizialmente il consiglio nacque con carattere provvisorio ma fu prorogato fino al 1335, quando divenne permanente.
A capo del consiglio vi erano i tre Capi che per un mese rivestivano la carica e avevano il compito di ascoltare gli accusati dei crimini indagando sulla veridicità dei fatti, portare i processi di fronte all’assemblea e informare i decemviri e la Signoria sui provvedimenti di maggior urgenza.
Sala del Consiglio dei Dieci: opere e dipinti
Sono ancora presenti i dossi in legno sul perimetro della stanza dove sedevano i deputati, mentre sono andati persi quelli posizionati sulla piattaforma semicircolare.
Una porta conduceva all’ufficio retrostante e, attraverso una scala, alla prigione.
Le pareti recano decorazioni con putti, figure allegoriche e lo stemma del doge Francesco Donà su un fregio di Giambattista Zelotti, l‘Adorazione dei tre dottori di Antonio Ariense e la Pace di Bologna tra Carlo V e Clemente VII del 1530 di Marco Vecellio, Tele della fine del XVI e dell’inizio del XVII secolo ornano le pareti.
Sono di Giambattista Poncino da Castelfranco e Paolo Veronese una serie di dipinti a chiaroscuro con soggetti allegorici e simbolici che circondano grandi pannelli. Questi raffigurano gli dei e la grandezza della Repubblica.
Conclusioni
Con questo articolo ti ho raccontato la storia della Sala del Consiglio dei X del Palazzo del Doge di Venezia.
Se vuoi scoprire di più, leggi la lista completa delle sale e degli interni di Palazzo Ducale, oppure dai un’occhiata all’articolo sulla Sala del Maggior Consiglio, l’aula più importante dell’edificio.
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