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La Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale Venezia

La Sala delle Quattro Porte è una delle stanze più conosciute del Palazzo Ducale di Venezia. In questo articolo scopriremo insieme qual era la funzione di questa sala, quando è stata costruita e quali sono le opere presenti al suo interno.

Prima di iniziare, una breve premessa: se hai intenzione di visitare il Palazzo dei Dogi di Venezia, la sala delle Quattro Porte e tutti gli altri ambienti, è fortemente consigliato acquistare il biglietto online, per evitare la lunga coda che potrebbe formarsi in biglietteria. Acquistando il ticket in anticipo, potrai accedere al Palazzo saltando la fila.

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Biglietto salta fila Palazzo Ducale Venezia: accesso rapido

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Sala delle Quattro Porte: storia e architettura

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La Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale Venezia era un ambiente con funzione di anticamera, dove gli alti rappresentanti del governo sostavano prima di entrare nelle quattro sale in cui avevano luogo le assemblee del collegio, del senato, del consiglio dei Dieci e della cancelleria.

La sala prende il nome dalle quattro porte monumentali poste su due delle pareti, disegnate da Andrea Palladio.

Gli architravi dei portali sono sostenuti da colonne corinzie, ciascuno di essi ha un relativo gruppo scultoreo che evoca i compiti degli organi di governo delle sale a cui davano accesso:

  • La Vigilanza, L’Eloquenza, La facilità dell’udienza per il Collegio
  • La Pace, Pallade, La Guerra per il Senato
  • L’Autorità, La Religione, La Giustizia per il Consiglio dei Dieci
  • La segretezza, La Diligenza, La Fedeltà per la Cancelleria.

La sala fu restaurata dopo l’incendio del 1574, secondo i progetti di Andrea Palladio e Giovanni Antonio Rusconi. La volta a botte è decorata con ori e stucchi, opera di Giovanni Battista Cambi detto il Bombarda.

Sala delle Quattro Porte: opere e dipinti

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La scelta del programma decorativo fu opera del poligrafo Francesco Sansovino.

Nonostante sulla fondazione di Venezia esistano tradizioni molto contrastanti (secondo alcune fonti fu eretta da profughi troiani), per questa sala Sansovino si ispirò alla tradizione secondo cui Venezia fu fondata da Giove, affermando la seguente frase:

Venetia è mandata da Giove in queste acque, perchè ella fù fatta per dispotione di Dio accioché vi si conservi la religione et la libertà christiana

Le vicende rappresentate sul soffitto sono dedicate così alla mitica fondazione della città e al suo dominio sul mare.

Le tele ovali includono personificazioni di Venezia e di città ad essa assoggettate.

Opera di Niccolò Bambini sono gli affreschi dedicati a L’Istria, La città di Brescia e La città di Padova, mentre di Ermolao Paoletti è quello de La città di Verona.

Sugli scomparti maggiori sono presenti quattro opere di Nicolò Bambini, che rappresentano:

  • al centro, dando le spalle all’Atrio Quadrato, Giove consegna a Venezia il dominio dell’Adriatico;
  • a sinistra, Giunone offre a Venezia il pavone e il fulmine;
  • a destra, Venezia spezza il giogo della schiavitù.

Risalente al 1758 è la tela Nettuno offre doni a Venezia, opera di Giambattista Tiepolo, anticamente inserita nel ciclo del soffitto e successivamente posizionata su un cavalletto per permettere ai visitatori di osservarla più da vicino e apprezzarne meglio i colori. La tela è stata nuovamente ricollocata, la troverai nella collezione della Quadreria del Palazzo.

Oltre che dai meravigliosi quadri, la volta è ornata da grottesche, una tipologia di decorazione molto in voga alla fine del sec. XV e nel sec. XVI, con soggetti liberamente ripresi dall’antichità classica, tra cui figure allegoriche, divinità, putti, genii alati, sirene e tritoni.

La decorazione alle pareti annovera scene votive e rievocazioni di eventi storici, osservando le decorazioni da sinistra in senso orario:

  • Gli ambasciatori di Norimberga ricevono dal Doge Leonardo Loredan il Libro delle Leggi, Gabriele e Carlo Caliari
  • Offerta dei simboli di una città all’Imperatore Augusto, Anonimo
  • L’Arrivo a Venezia del Re Enrico III, Andrea Micheli detto Il Vicentino
  • L’Aratura, Anonimo
  • Il Doge Marino Grimani riceve i doni dagli Ambasciatori persiani, Gabriele Caliari
  • I Veneziani conquistano Verona, Giovanni Contarini
  • Episodio di storia romana, Anonimo
  • Il Doge Antonio Grimani in adorazione della Fede a San Marco in gloria, Tiziano Vecellio
  • Alfiere, Anonimo
  • Offerta dei simboli di una città sottomessa dai romani, Anonimo
  • Il Doge Marino Grimani davanti alla Vergine, Giovanni Contarini

Conclusioni

Eccoci giunti al termine di questo breve articolo sulla storia, architettura e opere della Sala delle Quattro Porte. Se hai bisogno di maggiori informazioni sugli interni del Palazzo dei Dogi, scopri la storia della Sala del Maggior Consiglio oppure lascia un commento qui sotto.

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